Differenze tra il welfare contrattuale, welfare aziendale e welfare premiale?
Oltre al welfare pubblico, ci sono altre tipologie di iniziative volte al miglioramento del benessere generale della società e dei lavoratori. Stiamo parlando di tutto ciò che rientra nel welfare privato, cioè principalmente il welfare contrattuale, quello aziendale e quello premiale.
Alle aziende si riconosce un ruolo importante nel dibattito work-life balance e per questo vengono incoraggiate, attraverso sgravi fiscali, alla distribuzione di welfare aziendale. Ma quali sono le tipologie di welfare erogabili e la loro relativa normativa?
Continua a leggere per sapere di più sul welfare contrattuale, individuale e premiale.
Cos’è un piano welfare e perché implementarlo in azienda
Un piano di welfare aziendale è una strategia che, sul lungo temine, ha come obiettivo quella di aumentare la soddisfazione dei dipendenti, migliorare le performance e garantire un’alta employee retention. Dunque, il welfare è un investimento per l’azienda proprio perché aiuta a creare un ambiente di lavoro positivo, dove i lavoratori si sento apprezzati, gratificati e sostenuti.
Le spese sostenute per erogare benefit welfare complementari o aggiuntivi alla retribuzione inoltre, riduce il costo del personale. Aumentare la retribuzione di un lavoratore, maggiorandola con un importo in busta paga ha un costo più elevato del maggiorarla attraverso l’erogazione di welfare aziendale. La normativa fiscale vantaggiosa mira proprio a rendere accessibile a tutti, comprese le PMI, la distribuzione di benefit.
Quali tipologie di welfare possono essere erogati ai dipendenti? Welfare contrattuale, individuale e premiale
Quando un’azienda decide di pianificare un progetto di welfare deve essere a conoscenza del fatto che ne esistono varie tipologie. Le più conosciute e vantaggiose sono il welfare contrattuale, il welfare individuale
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